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Conosciamo la storia del Dott. Carmine

Buongiorno, sono il Dottor Carmine e sono qui per spiegarle in cosa consiste
il carcinoma uroteliale – il nome più tecnico che noi medici diamo al tumore alla vescica.

CAPITOLO 1: COS’È E QUALI SONO I SINTOMI

Del tumore della vescica si sente parlare poco. Con il termine “carcinoma uroteliale” ci si riferisce a un tumore che interessa il tessuto che riveste internamente le vie urinarie. Un tessuto che si chiama urotelio e che è localizzato nella pelvi renale (l’area centrale del rene), negli ureteri (i condotti che fanno passare l’urina dai reni alla vescica), nella vescica (che raccoglie l’urina) e nell’uretra (che permette la fuoriuscita dell’urina all’esterno del corpo).

Quali sono le cause?

Le cause non sono infatti ancora del tutto chiare. L’invecchiamento, il fumo di sigaretta, sono alcuni dei fattori che possono favorire l’insorgenza del carcinoma uroteliale. Così come alcune sostanze chimiche a cui si è esposti durante la vita lavorativa o l’assunzione di particolari farmaci chemioterapici, la radioterapia all’addome o alla pelvi, per trattare alcuni tipi di tumore e, non da ultimo, la familiarità e alla nostra predisposizione genetica.

Se vogliamo prevenire, la prima cosa da fare è quella di adottare uno stile di vita sano.

Stai cercando di capire a cosa siano riconducibili i tuoi sintomi? Hai avuto qualche segnale dal tuo corpo che vuoi interpretare e capire?
È sempre molto importante rivolgersi tempestivamente al proprio medico. Non aspettare. Il tempo è sempre un fattore determinante. Una chiacchierata con il medico. Quella è la prima cosa da fare.

Quali sono questi sintomi? A cosa dobbiamo prestare attenzione?
Il principale è sicuramente la presenza di sangue nelle urine, l’ematuria…

Dopodiché, si possono presentare anche sintomi di tipo irritativo. Come per esempio: bisogni di urinare spesso e con urgenza, minzioni di piccola quantità e intermittenti.
Oppure… anche, all’opposto… difficoltà nell’urinare, anche accompagnata da dolore.
O ancora, la percezione di non riuscire a svuotare la vescica del tutto.

CAPITOLO 2: DIAGNOSI E TRATTAMENTO

Parlatene con noi. Una volta individuati i sintomi, se c’è il sospetto di un tumore alla vescica, si prescrivono alcune indagini cliniche specifiche che ci servono per confermare o escludere la diagnosi. Dopo l’esame citologico delle urine si passa all’ecografia dell’apparato urinario. Qualora gli esiti fossero positivi, è sempre meglio ripetere gli esami per avere una conferma “definitiva”. Alla conferma della diagnosi fanno poi seguito esami più specifici, che ci aiutano a capire in dettaglio il tumore, la sua crescita e il suo stadio: l’esame radiologico e la cistoscopia per prelevare un campione di tessuto tumorale per analizzarne le cellule.

Conoscere a fondo il tumore è fondamentale ed è ciò che serve per permetterci di identificare il miglior approccio e trattamento possibile.
La scelta della terapia varia ovviamente in base al tumore (grado e stadio) e da persona a persona in base ad una valutazione più ampia, con il consulto anche con altri specialisti. Va affrontato considerando molteplici aspetti in una ottica di valutazione dei rischi rispetto ai benefici e va concordato con il paziente.

Le opzioni sono quindi diverse e includono farmaci chemioterapici, l’intervento di asportazione di una parte della vescica attraverso resezione endoscopica transuretrale, la chirurgia per l’asportazione di tutta la vescica. Nel caso dell’asportazione la vescica può essere ricostruita oppure si può effettuare una stomia, un varco che consente all’organismo di espellere, raccogliendoli in una sacca esterna che funziona come un serbatoio, i liquidi non più raccolti dalla vescica.
La medicina e la tecnologia stanno producendo diverse innovazioni e che consentiranno di migliorare sempre più la gestione di questa patologia: la più recente l’immunoterapia, l’ultima frontiera delle terapie oncologiche, che agisce stimolando il nostro stesso sistema immunitario a reagire e a combattere le cellule tumorali.

Dal momento della diagnosi il paziente deve trovare il sostegno ed il supporto necessari per affrontare il percorso che richiede decisioni e impegno. Quello che consigliamo è di parlare con noi medici, con gli infermieri e coi familiari. Ancora più importante è il confronto con gli altri pazienti e persone che sono passate da questa esperienza: prendere contatto con l’associazione PaLiNUro. Il confronto è importante anche solo per trovare una parola di conforto.

Dott. Carmine