Il test HIV
Il test è l’unico modo per sapere con certezza se è stato contratto l’HIV. Conoscere il proprio stato sierologico è la strada migliore sia per iniziare il più precocemente le terapie che per prendere provvedimenti anche nei confronti del partner.
Il test consiste in un prelievo di sangue come quello che si effettua per i normali esami di routine. In Italia una legge garantisce che il test dell’HIV possa essere effettuare solo con il consenso della persona interessata e che non sia obbligatorio. In caso di comportamenti a rischio è opportuno eseguire il test in modo che, se risultasse positivo, sarebbe possibile adottare quanto prima le strategie terapeutiche adeguate e proteggere l’eventuale partner. Si ricorda infatti che nel caso in cui una persona sieropositiva, consapevole del suo stato di salute, si sia resa responsabile di un contagio, incorre anche in una responsabilità penale.
Dove fare il test HIV
Il test si può fare nelle strutture pubbliche o nei laboratori accreditati (in caso di strutture private i costi sono a carico dell’interessato). In ogni ASL è presente almeno un Centro di offerta per il Test per HIV e Counseling (CTC),; questi centri forniscono anche counseling pre e post-test. Esistono anche test rapidi che si possono acquistare in farmacia e svolgere a domicilio: in caso di risultato dubbio devono essere confermati con un test tradizionale. Nella maggior parte dei servizi sanitari del nostro Paese non serve ricetta medica, non bisogna essere a digiuno, è gratuito e anonimo e il risultato può essere ritirato solo dalla persona interessata. La tutela della riservatezza della persona assistita è regolata da una legge (135/90). e persone straniere – anche senza permesso di soggiorno – possono sottoporsi al test con le stesse modalità e condizioni dei cittadini italiani.
Cos’è il “periodo finestra” dell’HIV
Quello fra il momento del contagio e il momento in cui il virus diventa rilevabile con il test si chiama ‘periodo finestra’ e può durare da qualche settimana a tre mesi. Per questo se si pensa di aver avuto un comportamento a rischio e il test dovesse risultare negativo è bene ripeterlo a distanza di 3 mesi. Ci sono inoltre situazioni specifiche: nel caso di assunzione della PreP o della Pep si potrebbe dover effettuare il test anche oltre i tre mesi. In ogni caso esistono diversi tipi di test e ognuno è in grado di dare risposte certe con un periodo finestra differente, per questo è bene parlarne con il medico.
Come funziona il test rapido HIV
Si comprano in farmacia e si possono eseguire autonomamente perché basta una goccia di sangue dal dito. In caso di risultato dubbio o positivo è comunque necessaria una conferma attraverso un test con sangue venoso e quindi con un prelievo. Anche questi test hanno un periodo finestra indicato dall’azienda produttrice.
Quando fare il test HIV?
Posto che fare il test periodicamente è una buona regola per tutte le coppie sessualmente attive, ci sono situazioni in cui è importante effettuarlo. Bisogna eseguire il test se si sono avuti rapporti sessuali non protetti (anali, vaginali o orali) da preservativo con un partner del quale non si conosce lo stato sierologico; se si ha una relazione stabile e non si vuole fare uso del preservativo; in caso di violenza sessuale; in caso di rottura del preservativo durante un rapporto con partner con status HIV sconosciuto oppure sieropositivo non in terapia efficace; prima o all’inizio di una gravidanza; in presenza di altre infezioni sessualmente trasmissibili; se si è fatto uso di siringhe o strumenti per somministrare sostanze psicoattive già usati da altri; in caso di piercing o tatuaggi o trattamenti estetici in situazioni dove non sono stati usati aghi sterili monouso.
I minorenni possono fare il test?
Attualmente la legge italiana – come quella di altri Paesi – non consente ad un minorenne di sottoporsi al test senza il consenso dei genitori. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, così come molte Associazioni, hanno chiesto con forza di adottare norme e strategie per permettere ai minori di accedere al test senza il consenso dei genitori o comunque dei tutori. Il Ministero della Salute sta lavorando in comunione d’intenti con l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza per mettere a punto, in un futuro prossimo, una norma che consenta al minore l’accesso al test per l’HIV e per le infezioni sessualmente trasmissibili in un contesto protetto e dedicato nell’ambito del SSN anche senza questo consenso. Si ricorda che i minorenni possono comunque accedere da soli ai consultori familiari, servizi sul territorio aperti a tutti, anche agli adolescenti, a tutela della salute della famiglia, della coppia e del singolo.
- Help AIDS, Servizio sanitario regionale Emilia-Romagna, “Il test HIV”, https://www.helpaids.it/test
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- Salute Lazio, “Test e counselling: dove?”, https://www.salutelazio.it/hiv-e-aids-dove-fare-il-test#:~:text=In%20ogni%20ASL%20%C3%A8%20presente,ai%20CTC%20per%20il%20test.
- Ministero della Salute, “Gratuità del test HIV”, https://www.salute.gov.it/portale/esenzioni/dettaglioContenutiEsenzioni.jsp?lingua=italiano&id=1018&area=esenzioni&menu=vuoto
- Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS (LILA), “Il test per l’HIV”, cap. “Tipi di test”, 12-02-2024, https://www.lila.it/it/infoaids/20-test
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- Salute Lazio, “Consultori familiari”, https://www.salutelazio.it/consultori-familiari#zero
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