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Tumore del polmone fumo passivo

Fumo passivo: se lo conosci lo eviti

Fumare fa male e questo ormai lo sappiamo. Ma sapevi che fa male anche a chi non fuma?

Infatti, non importa se la sigaretta l’abbiamo accesa noi o no: non siamo comunque al riparo dai danni che il fumo può causare ai nostri polmoni e al sistema cardiocircolatorio. Se a fumare è una persona vicina a noi, siamo esposti al cosiddetto fumo passivo che viene inalato involontariamente dalle persone che si trovano a contatto con uno o più fumatori “attivi”.

Oltre a far male a noi, il fumo passivo è uno dei principali inquinanti degli ambienti indoor: in particolare, è uno dei più diffusi fattori inquinanti dell’aria negli ambienti chiusi (soprattutto in casa).

Una ragione in più per non iniziare a fumare. Il comportamento più sostenibile che potremmo adottare: per i polmoni e per l’ambiente.

Secondo un’indagine dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, molti italiani sottostimano i rischi associati al fumo passivo e ben 8 su 10 non conoscono il collegamento con il tumore del polmone.

Perché il fumo passivo fa male?

Vuoi convincere le persone intorno a te che il fumo passivo fa male, ma non sai da dove cominciare? Questo piccolo elenco di fake news sul fumo passivo da dissipare potrebbe fare al caso tuo.

Occhio dentro nuvola di fumo

Fumo negli occhi #1: “il fumo passivo non fa poi così male” …

Il fumo passivo è un fattore di rischio per il tumore ai polmoni e per numerose altre malattie, perché espone chi non fuma alle stesse sostanze chimiche cancerogene del fumatore. I non fumatori esposti al fumo passivo, a casa o sul lavoro, presentano un rischio di tumore ai polmoni superiore rispetto a chi non viene esposto al fumo passivo.

Occhio dentro nuvola di fumo

Fumo negli occhi #2: “il mondo è già pieno di smog e sostanze nocive. Come può una sigaretta peggiorare le cose?”

Purtroppo può eccome. In particolare, il fumo passivo è il principale responsabile dell’inquinamento in ambienti chiusi (indoor pollution). Con questa espressione si fa riferimento all’inquinamento di case, scuole, uffici. Il fumo di sigaretta è una delle principali fonti di questo tipo di inquinamento. Tumore al polmone, problemi respiratori, attacchi d’asma, patologie cardiovascolari: il fumo, incluso il fumo passivo, aumenta il rischio di sviluppare patologie “da fumatori” anche in chi non fuma.

Occhio dentro nuvola di fumo

Fumo negli occhi #3: “d’accordo, ho capito: il fumo passivo fa male. Ma una volta ogni tanto che sarà mai?”

Non esiste un livello sicuro di fumo passivo (esattamente come non esiste per il fumo attivo!). Gli studi dimostrano che il fumo passivo può nuocere anche se veniamo esposti ad esso solo per poco tempo. Se si fuma in ambienti chiusi, le sostanze chimiche nocive del fumo di tabacco possono rimanere nell’aria per ore. Non è possibile ridurre il fumo a livelli accettabili nemmeno ventilando o filtrando l’aria. Solo gli ambienti liberi dal fumo al 100% (smoke-free) possono proteggere dagli effetti del fumo passivo.

Come evitare i danni del fumo passivo

Ma come faccio a costruire un ambiente smoke-free?

Ci sono alcune cose che puoi fare per proteggerti dal fumo passivo e mettere a punto ambienti più salubri che siano davvero smoke-free. Insomma, c’è bisogno di un piccolo “piano d’azione” per proteggerti.

Per iniziare, per esempio, parla con i fumatori vicino a te: ricordagli ciò a cui vanno incontro fumando, e spiegagli i rischi a cui espongono anche le persone che non fumano.

E, se guidi, ricorda ai tuoi amici che in macchina non si fuma, (anche secondo la legge): una politica di “tolleranza zero” forse sarà accolta con qualche alzata di sopracciglia, ma i tuoi amici capiranno e magari inizieranno a fare lo stesso anche loro.

La stessa politica dovrebbe essere adottata tra le mura domestiche.

Poi, quando esci, puoi frequentare spiagge, parchi e spazi pubblici che siano smoke-free.

Un’altra considerazione da fare riguarda la sigaretta elettronica: gli studi, ancora in corso, indicano che questi prodotti non sono esenti da rischi per la salute, e si raccomanda prudenza soprattutto nei paraggi di donne incinte, neonati, bambini.

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