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tumore ai reni alimentazione

L’alimentazione in caso di tumore al rene

Quando si combatte contro un tumore seguire una dieta sana e appropriata in tutte le fasi della malattia è fondamentale. Un regime nutrizionale adeguato è d’aiuto per affrontare meglio le terapie, insieme ad eventuali sintomi ed effetti collaterali, migliorando il recupero e la qualità di vita.
Per queste ragioni è cruciale istituire fin dal momento della diagnosi un percorso di controlli composto da visite ed esami volti ad affrontare eventuali alterazioni dello stato nutrizionale causato dalla malattia e dai trattamenti posti in essere.
Nel caso del carcinoma a cellule renali, la dieta ricopre un ruolo ancora più importante perché i reni devono essere aiutati a lavorare al meglio. Nei pazienti, un problema piuttosto comune riguarda la malnutrizione, causata dal fatto che l’equilibrio nutrizionale può essere alterato dalla malattia e/o dai trattamenti antitumorali. Per prevenire o gestire al meglio questa problematica, in tutte le fasi del tumore, è importante parlare con il proprio medico anche di sintomi quali l’inappetenza e la perdita di peso, che saranno adeguatamente valutate dallo specialista.

In caso di diagnosi di tumore, laddove possibile, gli specialisti invitano a seguire queste indicazioni generali:

Di seguito si riportano alcuni suggerimenti sull’alimentazione, da discutere insieme al proprio medico, relativi a specifiche fasi e tappe terapeutiche legate al trattamento del tumore del rene.

La dieta post nefrectomia

Dopo l’intervento di nefrectomia radicale o parziale, si raccomanda di tornare ad alimentarsi passando, gradualmente e sotto stretto controllo medico, da una dieta liquida a un regime alimentare semiliquido, morbido e infine normale.
In caso di una funzionalità renale diminuita o di una malattia cronica renale, eventualmente già presente prima dell’intervento, il paziente dovrà monitorare la situazione e riferire costantemente ogni dettaglio al proprio medico per studiare insieme un piano nutrizionale personalizzato.
Se i nutrienti essenziali o il numero di calorie assunte non sono sufficienti a coprire il fabbisogno quotidiano, si può ricorrere, sempre sotto la guida del medico, all’uso di supplementi nutrizionali orali e/o nutraceutici.
Inoltre, è importante, salvo controindicazioni, contrastare la stipsi aumentando il consumo di cibi ad alto tenore di fibre.

Ortaggi e legumi disposti su un tavolo

Di seguito un elenco di possibili accorgimenti da poter seguire dopo aver subito l’asportazione radicale o parziale dell’organo che possono essere uno spunto di dialogo con il proprio medico che saprà consigliare il paziente sulla migliore strategia personalizzata:

  • fare 5-6 piccoli pasti, mangiando ogni 2-3 ore anche se non si è affamati e cercando di evitare di raggiungere uno stato di sazietà e pienezza
  • variare, ove possibile, il menù settimanale esaltando il sapore delle pietanze con delle spezie
  • variare i piatti per renderli più attraenti e appetitosi anche utilizzando colori e consistenze diverse
  • aumentare il consumo di olio extravergine di oliva
  • praticare esercizio fisico prima di mangiare per aumentare l’appetito
  • aggiungere all’alimentazione frullati e centrifughe preparati con frutta e verdura di stagione

L’alimentazione nel carcinoma renale in stadio avanzato

Negli stadi più avanzati del carcinoma renale il paziente può accusare diversi malesseri con un impatto sulla sua capacità di alimentarsi. Alcuni di questi sono riconducibili alla malattia stessa, mentre altri possono essere una diretta conseguenza delle terapie o da riferirsi ad entrambe le cause. La maggior parte delle persone presenta perdita di peso, inappetenza, anemia, mucosite, disfagia, disgeusia, stipsi, dissenteria, nausea e ridotta funzionalità epatica.
In questo frangente, è essenziale discuterne con lo specialista in modo tale da individuare le strategie nutrizionali più adeguate al mantenimento o miglioramento del peso. Seguire una dieta il più possibile variegata, come quella mediterranea, adattandola alle proprie esigenze specifiche, è importante per evitare la riduzione della massa muscolare, che a sua volta è collegata a un migliore livello di salute generale.
Ci sono, inoltre, alcuni accorgimenti che possono essere utili per affrontare gli effetti indesiderati più comuni dei trattamenti antitumorali che possono essere utilizzati come spunti di discussione con il proprio medico in questi casi.

Le persone con lesioni eritematose e ulcerative della mucosa orale lamentano forte dolore con conseguente difficoltà di nutrizione. In questi casi, si consiglia di:

  • iniziare il pasto con un bicchiere di acqua fredda
  • evitare bevande gassate
  • consumare i pasti a temperatura ambiente e seguire una dieta morbida
  • limitare l’assunzione di alimenti che possono ulteriormente aggravare l’infiammazione delle mucose orali come alimenti acidi, speziati, piccanti e duri

Chi accusa difficoltà di deglutizione deve consumare i pasti in un’atmosfera rilassata cercando di evitare che il cibo si fermi in bocca. Scegliere alimenti dalla consistenza morbida privilegiando, laddove possibile, il consumo di semolino, passati di verdura, omogeneizzati a base di carne, pesce e verdura, gelati e yogurt. Attenzione, infine, ad alimenti troppo caldi e/o eccessivamente freddi.

Se indicati dal proprio medico, gli antiemetici aiutano, in buona parte dei casi, a gestire quest’effetto indesiderato della chemioterapia. In linea generale si consiglia di mantenere la bocca fresca e pulita, abbandonare indumenti aderenti e fare pasti piccoli e frequenti. Prediligere metodi di cottura semplici, ridurre il consumo di grassi e fritti, consumare prodotti secchi come grissini, crackers e gallette, ridurre l’apporto d’acqua a tavola ed evitate di sdraiarsi dopo il pasto per almeno un’ora.

Se l’intestino è pigro, è importante parlarne con il proprio medico, in generale si consiglia di aumentare, salvo controindicazioni, le porzioni di cibo ad alto tenore di fibre. Via libera a crusca, cereali, prodotti integrali, frutta e verdura. Bere molta acqua e, compatibilmente con le proprie condizioni, fare esercizio fisico in modo tale da favorire il corretto transito intestinale.

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