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CAMPAGNA

Confidenze tra donne

Le donne parlano tra loro di tutto: amori, figli, lavoro, sogni.  Ma a volte, per imbarazzo o paura, trascurano argomenti importanti legati alla loro salute.
Che si tratti di prevenzione o di una diagnosi di tumore, è importante sentirsi libere di chiedere supporto e non affrontare da sole le difficoltà. Spesso le donne cercano di gestire tutto in autonomia, cercando di non gravare sui propri cari, ma è più facile trovare forza e conforto nella condivisione. Parlarsi tra amiche, tra madri e figlie, tra generazioni, può diventare un’occasione preziosa per conoscersi meglio, capire il proprio corpo e ricordare quegli appuntamenti da non perdere per proteggere la nostra salute.
Confidenze tra donne” nasce proprio per promuovere un dialogo al femminile come strumento concreto di prevenzione e informazione.La campagna è dedicata in particolare ai tumori dell’utero, offrendo supporto alle donne, alle pazienti e ai caregiver attraverso un portale ricco di approfondimenti utili e scientificamente validati.

È un invito a condividere esperienze, dubbi e paure ma anche consigli utili e controlli da segnare in agenda. Spesso, la prevenzione inizia proprio dalla parola di un’amica e prenderci cura di noi ci rende più forti, consapevoli e protette.

COSA SONO

Tumori dell’utero: cosa sono?

I tumori dell’utero rappresentano alcune delle neoplasie più comuni nell’ambito della salute femminile e comprendono diverse forme, tra cui il carcinoma dell’endometrio (corpo dell’utero) e il carcinoma della cervice uterina (collo dell’utero). Ogni tipologia ha caratteristiche, fattori di rischio e modalità di trattamento specifici che variano in base allo stadio e all’aggressività della malattia. 

Carcinoma dell’endometrio

Il tumore dell’endometrio (o carcinoma endometriale) si sviluppa nelle cellule dell’endometrio, il rivestimento interno dell’utero. L’utero è un organo muscolare cavo che, insieme alle ovaie, alle tube di Falloppio, alla vagina e alla vulva forma l’apparato riproduttivo femminile. È l’organo deputato ad accogliere l’ovulo fecondato, a consentirne lo sviluppo e a espellere il feto quando la gravidanza giunge al termine. Nel 2024 si stima siano stati 8.652 i nuovi casi di tumore dell’endometrio, pari al 5,5% di tutti i tumori femminili. È la terza neoplasia più frequente tra le donne tra i 50 e i 69 anni. Oggi, sono circa 133.300 le donne che vivono in Italia dopo una diagnosi di tumore del corpo dell’utero.

Neoplasia più frequente tra le donne (50-69 anni)

8.652

Nuove diagnosi stimate nel 2024

133.300

Donne viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore del corpo dell’utero

Carcinoma della cervice uterina

Il carcinoma della cervice uterina si sviluppa nella cervice uterina (o collo uterino), cioè la parte inferiore dell’utero, un organo cavo, a forma di pera, localizzato nella pelvi femminile, tra la vescica (anteriormente) ed il retto (posteriormente). Nel 2024 si stima siano state 2.382 le nuove diagnosi di tumore della cervice uterina, pari all’1,3% di tutti i tumori che colpiscono le donne. Il tumore della cervice uterina è più frequente nelle fasce di età più giovani: rappresenta infatti il 4% dei casi ed è la quinta neoplasia più frequente nelle donne sotto i 50 anni di età. Attualmente, circa 49.800 donne vivono in Italia dopo una diagnosi di tumore della cervice uterina.

Neoplasia più frequente nelle donne sotto i 50 anni di età

2.382

Nuove diagnosi stimate nel 2024

49.800

Donne viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore della cervice uterina

FATTORI DI RISCHIO 

Tumori dell’utero: fattori di rischio

fattori di rischio per i tumori dell’utero variano in base alla tipologia specifica, a seconda che si tratti di un tumore dell’endometrio o di un tumore della cervice uterina. Il tumore dell’endometrio è più comune nelle donne in postmenopausa al di sopra dei 50 anni ed è legato principalmente a fattori ormonali, genetici e metabolici, mentre quello della cervice uterina è principalmente causato dal Papillomavirus umano (HPV) e associato a fattori di rischio legati all’attività sessuale. È comunque possibile individuare una serie di fattori di rischio comuni che aumentano la probabilità di sviluppare queste neoplasie.

  • Fattori ormonali -> un’esposizione prolungata agli estrogeni rappresenta un importante fattore di rischio, soprattutto per il carcinoma dell’endometrio. Le condizioni che favoriscono questo squilibrio ormonale includono:
  1. menarca precoce (prima mestruazione in giovane età)
  2. menopausa tardiva
  3. nulliparità (non aver mai avuto gravidanze)
  4. terapie ormonali sostitutive basate a base di estrogeni non adeguatamente bilanciate dall’assunzione di progestinici
  5. sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), associata a disfunzioni ormonali e anovulazione cronica
  • Fattori genetici ed ereditari -> una predisposizione genetica può avere un ruolo importante, soprattutto nei tumori endometriali. In particolare, la sindrome di Lynch aumenta il rischio di tumori dell’endometrio e di altri organi.
  • Fattori metabolici -> condizioni legate allo stile di vita e al metabolismo sono anch’esse rilevanti, in particolare:
    1. sovrappeso e obesità, l’eccesso di tessuto adiposo può aumentare la produzione di estrogeni
    2. diabete mellito, che sembra essere associato a un maggior rischio di tumore endometriale

  • Infezione da HPV (Papillomavirus umano) -> il carcinoma della cervice uterina è quasi sempre causato da un’infezione persistente da Papillomavirus umano. Per questo, la prevenzione primaria contro il virus dell’HPV è fondamentale
  • Precoce inizio dell’attività sessuale-> (durante la prima adolescenza, che termina con il compimento del 16° anno di età) e rapporti occasionali e non esclusivi propri o del partner sono da considerare fattori di rischio nel contrarre l’HPV e altre infezioni del tratto genitale, responsabili principali del tumore della cervice uterina
  • Infezioni da clamidia o herpes simplex
  • Fumo di sigaretta
  • Indebolimento del sistema immunitario

  • Fattori legati a trattamenti oncologici precedenti -> alcuni trattamenti per altri tipi di tumore possono aumentare il rischio di neoplasie uterine:
    1. radioterapia nella zona pelvica, effettuata in passato per altri tumori
    2. tamoxifene, farmaco utilizzato nella terapia del tumore al seno, noto per il suo effetto estrogenico sull’endometrio
  • Sedentarietà e mancanza di attività fisica -> l’attività fisica regolare contribuisce a mantenere un peso corporeo adeguato e a migliorare il metabolismo degli ormoni. L’obesità, infatti, è un fattore di rischio sia per il tumore dell’endometrio sia per il tumore della cervice uterina.
SINTOMI

Sintomi del carcinoma dell’endometrio

I sintomi del carcinoma dell’endometrio si presentano spesso nelle fasi iniziali, permettendo una diagnosi tempestiva. Il sintomo principale è il sanguinamento vaginale anomalo. Questo permette di diagnosticare il tumore quando è ancora confinato all’utero, con maggiori probabilità di guarigione. Nelle donne in menopausa, si manifesta con perdite di sangue inattese, assolutamente da non ignorare, mentre in quelle in età fertile con sanguinamento intermestruale (tra un ciclo mestruale e l’altro).

Altri sintomi da segnalare, più comuni nelle fasi avanzate della malattia, sono: perdite vaginali anomale e/o maleodoranti, dolori pelvici o lombari, perdita di peso inspiegabile, difficoltà a urinare o minzione frequente, alterazioni dell’attività intestinale.

Sintomi del carcinoma della cervice uterina

Nelle fasi iniziali questo tipo di tumore spesso non provoca sintomi. Per questo è fondamentale fare regolarmente gli esami di screening, anche se non si avvertono disturbi.Quando presenti, i sintomi possono includere: sanguinamenti vaginali fuori dal ciclo mestruale, perdite vaginali insolite, dolore pelvico persistente, dolore durante i rapporti sessuali.

Esami di screening

Questi sintomi sono aspecifici e facilmente attribuibili anche ad altre cause, motivo per cui il Pap test e il test HPV sono essenziali per individuare precocemente situazioni sospette.

Il Pap test e il test HPV sono esami di screening per la diagnosi precoce di lesioni precancerose o di tumori della cervice uterina.

Il Pap test si effettua con le stesse modalità di una visita ginecologica, durante la quale si sfrutta lo speculum, uno speciale strumento che dilata leggermente l’apertura vaginale e permette di vedere il collo dell’utero. L’operatore preleva una piccola quantità di secrezioni con un piccolo spazzolino. Il Pap test non va fatto durante le mestruazioni (si consiglia almeno 5 giorni prima o dopo) e non devono esserci perdite ematiche in atto. Si dovrebbero inoltre evitare i rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti. Le donne in menopausa dovrebbero continuare a sottoporsi all’esame, anche se non hanno più rapporti sessuali, almeno fino ai 65 anni. Il Pap test si effettua ogni 3 anni per le donne dai 25 ai 30 anni.

L’HPV test si effettua nelle medesime modalità del Pap test. Si tratta di un esame molecolare utile per identificare ceppi di Papilloma virus altamente oncogeni, associati all’insorgenza del tumore della cervice uterina. ll test consiste nel prelievo di una piccola quantità di cellule dal collo dell’utero che vengono successivamente analizzate per verificare la presenza del DNA del virus. L’HPV test viene raccomandato alle donne di età compresa tra i 30 e i 64 anni, e deve essere ripetuto ogni 5 anni.

DIAGNOSI

Tumori dell’utero: la diagnosi

I tumori dell’utero possono svilupparsi in due aree distinte: nel corpo dell’utero (carcinoma dell’endometrio) oppure nel collo dell’utero (carcinoma della cervice uterina). La diagnosi di questi tipi di tumore segue un percorso ben definito, che parte dall’ascolto dei sintomi riportati dalla donna e prosegue con visite ed esami via via più approfonditi. Quando possibile, la diagnosi precoce è molto importante, perché consente di intervenire in modo tempestivo.

In caso di sanguinamento vaginale anomalo, soprattutto dopo la menopausa, il ginecologo può prescrivere una ecografia transvaginale, che consente di vedere l’interno dell’utero e valutare lo spessore dell’endometrio. Se si sospetta un carcinoma endometriale, si procede con un’isteroscopia, un esame che permette di osservare direttamente la cavità uterina e, se necessario, si esegue una biopsia (un piccolo prelievo di tessuto da analizzare al microscopio). L’esame istologico del tessuto prelevato è quello che permette di fare una diagnosi certa, indicando se si tratta di un tumore, di che tipo è e quanto è aggressivo. Oggi, in molti casi, si esegue anche un’analisi molecolare del tumore, che fornisce informazioni utili per capire meglio il comportamento della malattia e scegliere la terapia più adatta.

Per definire quanto è esteso il tumore dell’endometrio saranno poi necessari degli approfondimenti radiologici con esami strumentali, quali la TAC torace e addome con mezzo di contrasto per verificare la presenza di metastasi a distanza oppure, in alcuni casi, la risonanza magnetica della pelvi per definire meglio l’estensione locale della malattia.

In caso di Pap test sospetto, si esegue una colposcopia, un esame che permette di osservare la cervice da vicino e fare, se necessario, una biopsia mirata. Anche in questo caso, è l’esame istologico del tessuto a confermare se si tratta di un tumore e di quale tipo. Quando la biopsia non è sufficiente per una diagnosi completa, si può procedere a una conizzazione, cioè l’asportazione di un piccolo cono di tessuto della cervice.

Per valutare l’estensione della malattia, si utilizza la risonanza magnetica dell’addome e del bacino, utile per capire se il tumore ha invaso gli organi vicini e se ci sono linfonodi coinvolti. Per la ricerca di eventuali metastasi, si ricorre a una TAC o a una PET-TC, che fornisce immagini dettagliate e aiuta anche nella pianificazione del trattamento, specialmente se è previsto un approccio con chemio e radioterapia. La conferma diagnostica nel tumore del collo dell’utero è fondamentale per garantire un trattamento efficace e migliorare le possibilità di guarigione. La stadiazione accurata, che determina l’estensione della malattia, è infatti cruciale per scegliere il percorso terapeutico più appropriato, specialmente in caso di tumore localmente avanzato. Per questo, è sempre consigliabile rivolgersi a centri specializzati per il tumore della cervice uterina, che offrono un approccio multidisciplinare alla diagnosi e garantiscono un piano di cura personalizzato e completo. 

La prevenzione secondaria, attraverso controlli regolari, è l’arma più efficace per una diagnosi precoce del carcinoma della cervice uterina grazie alla diffusione dei programmi di screening con il Pap-test e l’HPV test.

STADIAZIONE

Stadiazione del carcinoma dell’endometrio

Lo stadio di un tumore descrive quanto è grande e quanto si è diffuso a partire dalla sede originale. La stadiazione si basa su 3 fattori: l’estensione o le dimensioni del tumore, se si è diffuso ai linfonodi vicini, se si è diffuso ad altre parti del corpo. Gli stadi sono numerati da 1 a 4, o da I a IV in numeri romani. In generale, più alto è lo stadio, più il tumore è grande e più si è diffuso.

Stadio I

Il tumore è limitato al corpo dell’utero e non ha invaso cervice, linfonodi o altri siti a distanza.

Stadio II

Il tumore ha invaso la cervice, ma non aree al di fuori dell’utero.

Stadio III

Il tumore si è diffuso oltre l’utero, coinvolgendo altre strutture della regione pelvica e/o i linfonodi.

Stadio IV

 Il tumore ha raggiunto la vescica o l’intestino o ha dato metastasi a distanza, a livello degli organi.

L’istologia descrive l’aspetto delle cellule tumorali al microscopio. Il modo in cui le cellule tumorali appaiono al microscopio può influenzare il tipo di trattamento che si riceve. In funzione del loro aspetto, i tumori dell’endometrio possono essere classificati in:

  • Adenocarcinoma
    1. La maggior parte dei tumori dell’endometrio è un tipo di adenocarcinoma, un tumore maligno che ha origine nel tessuto ghiandolare comunemente presente nell’utero e nella cervice
    2. Il tipo più comune di adenocarcinoma è chiamato carcinoma endometrioide
  • Tipi meno comuni di carcinomi (sieroso, mucinoso, a cellule chiare e indifferenziato) possono presentare caratteristiche di adenocarcinoma, ma non sono tipicamente classificati come adenocarcinomi.

L’istologia del tumore dell’endometrio può influenzare il comportamento della malattia.

Il grado è un altro modo per descrivere l’aspetto delle cellule tumorali. Si basa su quanto le cellule tumorali assomigliano a quelle normali. Il grado dà al medico un’idea della velocità o della lentezza con cui il tumore potrebbe crescere e della probabilità che si diffonda.

Grado 1

Le cellule tumorali hanno un aspetto più simile alle cellule normali. Tendono a crescere lentamente e hanno meno probabilità di diffondersi

Grado 2

Le cellule tumorali hanno un aspetto più anomalo e hanno maggiori probabilità di diffondersi

Grado 3

Le cellule tumorali hanno un aspetto molto anomalo. Tendono a crescere rapidamente e hanno maggiori probabilità di diffondersi

Stadiazione del carcinoma della cervice uterina

In base al sistema FIGO (Federazione internazionale di ginecologia e ostetricia), il tumore della cervice uterina può essere classificato in quattro stadi (da I a IV) a seconda di quanto è diffuso nell’organismo. Come per altri tipi di tumore, più basso è lo stadio, meno diffusa è la malattia e maggiori sono le probabilità di cura.

Stadio I

Il carcinoma è strettamente confinato alla cervice.

Stadio II

Il carcinoma si estende oltre l’utero senza giungere alla parete pelvica o al terzo inferiore della vagina.

Stadio III

 Il carcinoma si estende alla parete pelvica e/o coinvolge il terzo inferiore della vagina e/o causa idronefrosi e/o rene non funzionante e/o linfonodi pelvici e/o aortici.

Stadio IV

 Il carcinoma si estende oltre la piccola pelvi o ha coinvolto la mucosa della vescica o del retto (con conferma istologica su biopsia).

TERAPIE

Tumori dell’utero: le terapie

La scelta del trattamento dipende in gran parte dallo stadio della malattia al momento della diagnosi e da altri fattori che possono influenzarla come, ad esempio, l’età, la salute generale e le preferenze personali, incluso il desiderio di avere figli.

Trattamenti del carcinoma endometriale

Per il tumore dell’endometrio, esistono diverse opzioni di trattamento. È il medico a valutare quali trattamenti possono funzionare meglio in base al tipo di tumore specifico e ad altri fattori come stadio, condizioni mediche, trattamenti precedenti o biomarcatori.

Tumore_del_polmone-Chirurgia_983fac

L’intervento chirurgico prevede la rimozione delle cellule tumorali da diverse parti del corpo e può comprendere: l’isterectomia (rimozione dell’utero e della cervice), la salpingo-oforectomia bilaterale (rimozione delle ovaie e delle tube di Falloppio), l’asportazione dei linfonodi, piccole ghiandole del corpo che aiutano a combattere le infezioni. Non tutte le pazienti sono idonee a tutte le opzioni chirurgiche.

I chirurghi possono eseguire l’intervento in diversi modi:

  • Attraverso un taglio nella pancia
  • Attraverso la vagina
  • Con la chirurgia minimamente invasiva (o laparoscopia), una tecnica chirurgica che prevede la pratica di tagli molto piccoli nella pancia tramite strumenti chirurgici specifici.

Dopo l’intervento chirurgico, può essere necessario sottoporsi ad altri tipi di trattamento. Questo contribuirà a ridurre la probabilità che il tumore ritorni.

Radioterapia

La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia (come i raggi X) per uccidere le cellule tumorali.

Esistono due tipologie di radioterapia:

  • Radioterapia interna (o brachiterapia*): consiste nel collocare materiali radioattivi all’interno o in prossimità del tumore per uccidere le cellule tumorali. Una sorgente di radiazioni viene inserita in un cilindro (chiamato applicatore) e il cilindro viene inserito nella vagina.
  • Radioterapia a fasci esterni: si tratta di una macchina che concentra i fasci di radiazioni sul tumore (come se fosse una radiografia). In questo tipo di trattamento, le radiazioni vengono erogate da una fonte esterna al corpo.

La radioterapia può essere effettuata dopo l’intervento chirurgico (per uccidere le cellule tumorali eventualmente ancora presenti nell’area trattata) o prima dell’intervento chirurgico (per aiutare a ridurre il tumore, in modo che sia più facile da rimuovere).

*La brachiterapia può essere interstiziale, in cui piccole sorgenti radioattive sono impiantate all’interno del tessuto tumorale mediante tecniche chirurgiche mininvasive, oppure intracavitaria, in cui la sorgente radioattiva è inserita in organi cavi (ad esempio cervice uterina, esofago, trachea e bronchi).

chemioterapia

La chemioterapia (o chemio) utilizza farmaci per uccidere le cellule tumorali. È possibile ricevere in combinazione diversi farmaci chemioterapici.

La chemioterapia agisce bloccando o rallentando la crescita delle cellule tumorali che crescono e si dividono rapidamente. Tuttavia, può colpire anche cellule sane, come quelle dei capelli, del sangue e delle mucose, causando alcuni degli effetti collaterali più comuni.

Compresse

La terapia ormonale utilizza ormoni o farmaci che bloccano gli ormoni per trattare il tumore. Spesso viene somministrata insieme alla chemioterapia.

Gli ormoni possono provocare la crescita di alcune cellule tumorali. La terapia ormonale impedisce al corpo di produrre determinati ormoni o ne modifica il loro funzionamento, rallentando, di conseguenza, la crescita di tali cellule tumorali.

La terapia target utilizza farmaci che “colpiscono” in maniera specifica le cellule tumorali e hanno minori probabilità rispetto alla chemioterapia di influenzare anche le cellule sane.

Le terapie mirate sono progettate per colpire elementi specifici che rendono le cellule tumorali diverse dalle cellule sane. I farmaci agiscono in modi diversi, ma in generale queste terapie prendono di mira:

  1. Aree o sostanze specifiche che si trovano solo sulle cellule tumorali attaccano la cellula tumorale.
  2. Specifici messaggi inviati all’interno di una cellula tumorale che ne inducono la crescita anomala.
Immunoterapia

L’immunoterapia utilizza farmaci che agiscono sul sistema immunitario in modo che riconosca come estranee ed elimini le cellule tumorali.

Il sistema immunitario è una rete di cellule, tessuti, organi e sostanze del corpo che protegge da sostanze nocive, agenti esterni e malattie. Le cellule tumorali sono anomale e quindi potrebbero essere intercettate dalle sentinelle del sistema immunitario ma riescono a nascondersi molto bene. Gli immunoterapici tolgono i “freni” al sistema immunitario, aiutandolo a riconoscere e ad attaccare le cellule tumorali.

Trattamenti del carcinoma della cervice uterina

Come nel caso di carcinoma dell’endometrio, anche nel caso di carcinoma della cervice uterina la scelta del trattamento dipende soprattutto dallo stadio della malattia al momento della diagnosi, oltre che da criteri come lo stato di salute generale, l’età e le esigenze della paziente. Spesso, inoltre, si procede combinando due o più trattamenti per raggiungere la massima efficacia.

La scelta del trattamento più appropriato dipende sempre dalle caratteristiche specifiche del tumore e dalle condizioni generali della paziente, ed è fondamentale affidarsi a centri di riferimento per la cura dei tumori ginecologici.

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La chirurgia è una delle scelte possibili e il tipo di intervento varia a seconda della diffusione della malattia. Negli stadi meno avanzati , l’intervento chirurgico può essere valutato dopo un’attenta valutazione da parte di un team multidisciplinare di specialisti, preferibilmente in centri specializzati di alta esperienza. La decisione viene sempre presa insieme alla paziente, fornendo tutte le informazioni necessarie su rischi e benefici.

Negli stadi più precoci, quando il tumore è in una fase pre-invasiva, possono essere utilizzate la criochirurgia o la chirurgia laser che utilizzano rispettivamente il freddo o un raggio laser per congelare o bruciare le cellule malate.

Quando il tumore è un po’ più diffuso, ma ancora circoscritto a un’area limitata della cervice, la scelta può ricadere sulla cosiddetta conizzazione, un intervento nel quale viene asportato un cono di tessuto in corrispondenza della lesione senza compromettere la funzione dell’organo e la possibilità di avere figli. Se invece il tumore è più esteso, si passa all’isterectomia, l’intervento che prevede l’asportazione di utero, tube, ovaie e linfonodi adiacenti.

Radioterapia

La radioterapia colpisce le cellule tumorali con radiazioni ed è un trattamento valido in caso di malattia localmente avanzata, in genere in abbinamento alla chemioterapia (radiochemioterapia). Per le pazienti con carcinoma cervicale localmente avanzato (LACC), le linee guida nazionali e internazionali indicano che il trattamento di riferimento è la chemioradioterapia, che combina farmaci chemioterapici a base di platino con radioterapia esterna, seguita da brachiterapia (radioterapia interna mirata).

Alla radioterapia tradizionale, nella quale la fonte di radiazione è esterna (radioterapia esterna), va aggiunta solitamente la brachiterapia (o radioterapia interna). Sia la terapia esterna sia la brachiterapia mantengono intatto l’apparato riproduttivo e non modificano, in molti casi, la capacità di avere una normale vita sessuale.

chemioterapia

Un’altra opzione per il trattamento del tumore della cervice, usata nelle forme avanzate o invasive, è la chemioterapia.

In questo caso la terapia, spesso una combinazione di farmaci, viene somministrata per via endovenosa.

Immunoterapia

L’immunoterapia impiega farmaci che agiscono sul sistema immunitario, aiutando il nostro corpo a riconoscere e distinguere le cellule tumorali.


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